Stretto di Messina come risorsa,
il pesce spada come simbolo della
pesca sostenibile e di unâantica
cultura gastronomica da preservare e
diffondere. Riflettori accesi su Capo Peloro
e sul mare che bagna Scilla e Cariddi,
anche per recuperare lâantichissima tradizione
della pesca al pesce spada praticata
con lâarpione a bordo di strette feluche
in legno. Uno dei migliori esempi di
caccia a impatto ambientale zero in un
angolo di mare da salvaguardare. Questo
vuole essere la prima edizione di «Spaday
», dal 4 al 7 luglio, lâevento promosso
dalla Regione e dalla Provincia regionale,
in collaborazione con lâAteneo messinese,
il Parco scientifico-letterario
«Horcynus Orca» e con la Soprintenden-
L za del Mare della Regione. Allâiniziativa
aderiscono inoltre lâAssociazione dei pescatori
dello Stretto e altri enti culturali.
Unâattività , quella della pesca al pesce
spada che si sta aprendo allâittiturismo;
sono meno di una quindicina le feluche
in esercizio. Per vivere lâatmosfera dellâantico
mondo della pesca al pesce spada
e recuperarne la memoria sarà infatti
ricostruito un grande villaggio dei pescatori
nellâarea di Capo Peloro, con ingresso
gratuito al pubblico e degustazioni
di pesce. Allâinterno del villaggio verrÃ
mostrata la lavorazione delle reti, degli
strumenti per la pesca (nasse, lenze,
ami) mentre i mastri dâascia lavoreranno
in presa diretta ad una feluca. Le barche
si cimenteranno poi in una spettacolare
due giorni di gare di pesca. Il borgo (nellâarea
del Parco «Horcynus Orca») aprirÃ
i battenti alle 18 di giorno 4 luglio, con lâinaugurazione
di «Pesci in mostra», installazioni
in cartapesta di creature del
mare. «Spaday» sarà anche lâoccasione
per riproporre il tema dellâalimentazione
legata al pesce di grossa e di piccola
taglia del Mediterraneo. Se ne parlerà il
5 luglio nel convegno «Salute a tavola». A
seguire i laboratori del gusto curati dallo
chef modicano Carmelo Chiaramonte.
Il 7 luglio, la Soprintendenza del Mare
presenterà la campagna di recupero del
relitto di epoca romana di Capo S. Alessio
nel corso del convegno «Il mondo
sommerso tra Scilla e Cariddi».
Gianluca Reale su La Sicilia del 3 luglio 2007