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Renatino nostro come Pisapia?

Ricordate chi fu uno degli sponsor di Renatino nostro durante la campagna elettorale? Se la memoria non vi supporta ci pensiamo noi a rinfrescarvela: si tratta di tal Pisapia Giuliano. Sì, proprio lui: il sindaco di Milano, che tanti punti in comune ha con il nostro sindaco. Entrambi hanno spazzato via i loro predecessori e il monopolio dei governi di centrodestra sui due Comuni; entrambi, in campagna elettorale, hanno promesso il “vento del cambiamento” e oggi se per Accorinti un giudizio definitivo è quantomeno prematuro, lo stesso non vale per il collega milanese. Intervistato dal settimanale Vita.it leggete un po’ cosa afferma a proposito di Pisapia un prete come don Antonio Mazzi da sempre vicino al mondo della sinistra.

Pisapia-Accorinti

Don Mazzi Pisapia è arrivato a metà mandato. Come le sembra questa esperienza da sindaco?
Posso dire che Giuliano è un persona onesta e un amico. Ma con la sola onestà non si governano le città.

Cosa intende dire?
Che dal punto di vista di governo non ci siamo. La macchina burocratica milanese è un pachiderma. È ancora tutta lì e lo ha fagocitato. Si è fatto mangiare dal sistema.

Può fare qualche esempio?
Posso parlare di quello che mi riguarda. Certo ci sono state date la Cascina e la Capanna dello Zio Tom. Abbiamo cominciato a pagare gli affitti e a fare i lavori. Ma non arrivano i permessi. Possibile che un qualunque usciere abbia più potere degli assessori in questa città? È tutto fermo, impantanato nelle sabbie mobili dei burocrati. E su questo Pisapia non ha fatto nulla.

Cosa rimane di quel famoso “vento del cambiamento”?
Poco o niente. Anche dal punto di vista ideale tutto è franato di fronte alle carte e ai permessi. Si parlava di aperture, di rendere la città più vivibile e libera. Poi però, ad esempio, sulle strade di accesso al parco sono stati messi i pilomat (colonnine a scomparsa per la chiusura delle strade ndr). Una soluzione che nega di fatto l’accesso libero e quindi anche l’ideale che veniva proposto in campagna elettorale.

Ha consiglio da dare al sindaco?
Uno solo. Oggi Milano ha un sistema medioevale. Una città che vuole essere moderna non può avere questo tipo di processi e questa lentezza nel prendere decisioni. Pisapia deve provare a rendere Milano moderna e dunque più veloce, meno burocratica. Abbiamo bisogno di un Comune efficiente. Oggi non lo è.

Chissà se anche i preti di casa nostra, che hanno sostenuto “la costruzione di Messina dal basso”, a metà del mandato di Renatino saranno costretti a fare le stesse considerazioni che don Mazzi ha fatto su Pisapia?

Articolo pubblicato anche su IMGPress.it